Turismo, un tesoro da 14 miliardi che l’Italia non sfrutta

 

I dati dell’ultima indagine di Confturismo mostrano come anche uno degli elementi principali su cui puntare per creare sviluppo e occupazione in Italia non sia sfruttato al meglio: malgrado il numero di turisti stranieri abbia registrato un aumento significativo, gli introiti sono in calo e, soprattutto, sono inferiori rispetto a quelli ottenuti dai nostri principali competitor (Francia e Spagna su tutti).

Anche in questo campo, il Mezzogiorno presenta forti ritardi: nonostante le sue bellezze e il favore del clima, solo il 12% degli stranieri fa tappa nel nostro Sud. D’altra parte, lo sviluppo del turismo nel meridione rappresenta anche l’elemento con maggiore potenziale di sviluppo per colmare il gap con i nostri concorrenti. Se è vero che per raggiungere un simile obiettivo “non esiste la bacchetta magica”, i tempi sono maturi per un salto di qualità della nostra industria turistica, che passa per l’abbandono di una mentalità municipalistica e per la messa a sistema di tutti gli attrattori del territorio e dei servizi di supporto. Poichè tutte le cabine di regia e gli enti di tipo nazionale o europeo finora sono stati poco efficaci, si potrebbero responsabilizzare in tal senso le Province, affinchè (finchè rimangono in vita) svolgano funzioni operative e volte allo sviluppo in termini di area vasta.

In ogni caso, istituzioni a parte, è necessario che siano gli attori locali a organizzare un’offerta appetibile e fruibile per gli utenti stranieri, “vendendo” al meglio il territorio e sviluppando una cultura dell’accoglienza di eccellenza. Ancora una volta, partendo dallo sviluppo del Sud riusciremmo a far crescere l’intero comparto nazionale.

Roberto De Luca

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Turismo, un tesoro da 14 miliardi che l’Italia non sfrutta ultima modidfica: 2015-03-30T11:19:23+00:00 da admin

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