Expo 2015, la lezione emiliana

 

Il confronto con altre realtà italiane mostra in maniera impietosa l’incapacità della Campania (e in molti casi del Sud in generale) di “vendere” il proprio territorio.

Soprattutto nell’ambito di un evento come l’EXPO, anche per il tema che ne è alla base, i nostri driver di sviluppo andrebbero supportati e veicolati al meglio: se si parla di turismo, patrimonio culturale, produzioni agro-alimentari, tradizioni enogastronomiche, sostenibilità ambientale, la Campania dovrebbe essere in prima linea per innescare un processo virtuoso di promozione e valorizzazione delle ricchezze del suo territorio (che, con buona pace dell’Emilia Romagna non hanno pari in Italia e forse nel mondo…).

Invece, stiamo assistendo all’ennesima cattiva prova della politica, delle istituzioni e di molti attori dello sviluppo locale, che non riescono a “mettere a sistema” tutti gli elementi che potrebbero garantire alla nostra regione visibilità sui mercati internazionali con importanti ricadute positive in termini di indotto per le varie filiere coinvolte.

In un contesto competitivo che è diventato globale, non possiamo più permetterci mancanza di visione, scarsa condivisione  e un atteggiamento isolazionistico o municipalistico da parte dei vari soggetti incaricati di attivare percorsi di crescita del territorio.

Anche dal punto di vista del marketing territoriale e della capacità di fare sistema promuovendo al meglio la Campania e le sue ricchezze è necessario un deciso cambio di passo da parte di tutti.

Roberto De Luca

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Expo 2015, la lezione emiliana ultima modidfica: 2015-03-21T10:00:33+00:00 da admin

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