Crisi, sempre più giovani restano a casa con mamma e papà: in Italia sono 2 su 3

 

Recenti dati Eurostat evidenziano uno dei tanti ritardi dell’Italia rispetto a tanti altri paesi europei e non solo. Tra il 2008 e il 2013, la percentuale di giovani tra i 18 e i 35 anni che vive con i genitori è salita dal 60,5% al 65,8%, contro una media europea di 17 punti inferiore.

La crisi, dunque, ha avuto anche importanti ricadute dal punto d vista sociale, rendendo sempre più difficile per i giovani uscire dal “nido” e riuscire a creare una famiglia propria. Oltre ai disoccupati, il fenomeno è in forte aumento anche tra coloro i quali un lavoro ce l’hanno ma che, purtroppo, non riescono comunque ad essere autonomi o ad avere una prospettiva di anche minima certezza o stabilità.

Tutto questo è dovuto a una precarietà a cui non si è ancora fatto fronte con un adeguato sistema di tutele e al fenomeno dei “working poors”: persone (giovani soprattutto) che pur avendo un impiego non guadagnano abbastanza da riuscire ad essere autonomi. In questo caso, il confronto con i nostri competitor, soprattutto i paesi del Nord Europa, è impietoso. Non può cercare crescita o sviluppo un paese in cui un giovane che ha un lavoro a tempo pieno non riesce a bastare a se stesso, in cui la prospettiva di perdere il posto causi disperazione perchè non esistono i giusti mezzi di protezione.

Spesso, in passato, la causa dei dati riportati è stata attribuita alla pigrizia dei nostri ragazzi, senza tener conto o conoscere quale sia la reale situazione del mondo del lavoro per i giovani italiani. Sono certo, invece, che se riuscissimo ad annullarne le distorsioni e le lacune in tempi brevi, sono certo che staremmo a commentare dei numeri diversi.

E nessuno potrà più permettersi di chiamarci “mammoni” o “bamboccioni”…

Leggi l’articolo di Repubblica.it

 

Roberto De Luca

Crisi, sempre più giovani restano a casa con mamma e papà: in Italia sono 2 su 3 ultima modidfica: 2015-02-09T10:11:21+00:00 da admin

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